Oggi ho tempo da perdere. È un periodo culturalmente frizzante, anzi di più. Fuori c’è la nebbia ed è freddo, dentro c’è la voglia di viaggiare, di vivere, di esplorare.
Quando sento dirmi, anche da amici cari, che si riducono a vedere film mediocri, incapacitati nel trovare titoli di qualità, sepolti in un catalogo dove la navigazione da telecomando è fortemente limitata, mi convinco che ci siamo ridotti a navigare sui soliti quattro siti e abbiamo perso (qualcuno mai avuto) la capacità di esplorare la rete, sapendo da dove partire o cosa cercare.
Per quanto sia limitato dall’essere un aggregatore di critica pubblicata su siti di lingua inglese, prevalentemente americani, Metacritic è un servizio che permette molto velocemente di andare a individuare titoli di alta qualità, spesso premiati anche ai festival, dove sono stati recensiti. Prendi la classifica per anno, per esempio il 2021, e trovi decine di titoli. Alcuni passati al cinema, altri non ancora, altri non ci passeranno. Molti altri sono disponibili sulle piattaforme di streaming o in download digitale, legale e non.
A differenza dei miei amici, ho l’imbarazzo della scelta. Due poster di film appena inseriti in coda:
Lesotho e Taiwan. A riprova che il cinema non è solo Hollywood, né Italia, né Europa.
Buona visione!
Sai, Luca, quanto io sia d’accordo con te. Grazie alla rete oggi possiamo davvero esplorare arti cinematografiche lontane, capaci di raccontare storie e aspetti culturali importanti, utili per comprendere i cambiamenti del mondo.
quanti colgono queste opportunità? Pochi purtroppo.