Tutte le chiacchiere che abbiamo fatto su questo blog nel corso degli ultimi mesi, quelle fatte di persona, a cena e altrove non sono state tempo perso. Il movimento dei contenuti generati dagli utenti e dei servizi web che permettono loro di esprimersi ha ottenuto la consacrazione di Time.
Il personaggio rappresentativo del 2006, secondo Time, è il cittadino che naviga e partecipa attivamente alla costruzione e alla condivisione di conoscenza. Citando Time:
Non ci siamo limitati a guardare ma abbiamo anche lavorato. Come pazzi. Abbiamo creato profili su Facebook (n.d.b. è un social network) e personaggi su Second Life e recensito libri su Amazon e registrato podcast. Abbiamo bloggato sui nostri candidati perdenti e scritto canzoni sull’essere fatti fuori. Abbiamo ripreso bombe che scoppiavano e costruito software open source.
Chi fa tutto ciò chiede Time?
la risposta è: tu lo fai. Per limitare il potere dei media globali, per fondare e definire una nuova democrazia digitale, lavorando senza compenso, battendo i professionisti al loro gioco.
La conclusione di Time è, immodestamente, il modo con il quale personalmente ho sempre vissuto il rapporto con il blog e la rete.
E’ una opportunità per la gente di guardare lo schermo del proprio computer e chiedersi, veramente, chi ci guarda da dietro lo schermo. Continuate così. Non dite che siete soltanto un po’ curiosi.
Un invito a diventare cittadini attivi, padroni dei propri media e della propria agenda politica. Non più patate da divano o passivi fruitori di scelte compiute altrove.