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Cosa non succederà nel 2009

Prendendo spunto da Business Week e dalle sue previsioni su cosa non succederà nel 2009, mi accodo in scia, con qualche riflessione espressamente rivolta al mercato italiano.

Nessun giornale italiano importante chiuderà i battenti

Seppur la condizione dei giornali a livello globale sia in forte crisi, in Italia non ci sarà nessun terremoto e tutti i principali quotidiani continueranno a dormire sonni felici. Nessun giornale con una diffusione superiore alle 30.000 copie, non sostenuto da finanziamenti da organi di partito, interromperà la stampa. Potremo assistere ad una riduzione della fogliazione, ad un congelamento degli organici e al pensionamento in massa dei poligrafici, ma nessun trauma colpirà la stampa quotidiana italiana. Gli editori compenseranno le perdite con i guadagni delle altre attività industriali difese col potere dei giornali stessi, nessuna novità.

Mediaset non perderà il dominio del mercato televisivo e della pubblicità

In tempi di crisi la televisione non perde il suo appeal per gli investitori pubblicitari e Mediaset non soffrirà affatto del calo del mercato pubblicitario. Non al punto di cambiare strategia nei confronti di Internet. La rete rimarrà un mercato marginale per il gruppo, senza investimenti sostanziali.

Gli investimenti pubblicitari su Internet non cresceranno più a due cifre

Internet in Italia rimarrà stazionario, senza investimenti massicci da parte degli inserzionisti pubblicitari. Le risorse resteranno limitate e l’obiettivo dello IAB del 10% del mercato entro il 2010 rimarrà un sogno. La quota della televisione non subirà alcun calo e Internet non arriverà al 6%, segnando un divario crescente con il resto d’Europa.

I media tradizionali non perderanno potere rispetto al citizen journalism

Per ridurre i costi e ridurre la distanza che separa giornali e lettori, tutti i media tradizionali incrementeranno la quota di contenuti generati dagli utenti sfruttati come fonte giornalistica. più video in tv al posto dei servizi professionali e più pagine dedicate ai contenuti dei lettori, per compensare il calo del lavoro delle redazioni, con meno personale. Lo sfruttamento delle masse potrebbe aprire nuovi canali editoriali basati su contenuti di questo genere.

Published in Media & Social media Varie

7 Comments

  1. ne riparleremo alla fine dell’anno. Certo è che i giornali cartacei, come è già successo in USA, perderanno ulteriormente o lettori. E molti medio-piccoli chiuderanno, a meno che non ricevano i fondi per l’editoria.

  2. Ciao Luca,
    posso dirti che mi sembra un bel campionario di banalità?

    i giornali: certo che non chiuderanno. Quelli grandi non sono società a fini di lucro indipendenti, che possono rischiare di chiudere, ma il braccio armato di grandi gruppi e potentati economici o politici. E tutti, grandi e piccoli, da quello che capisco, prendono enormi finanziamenti di stato. Come in URSS.

    Mediaset: concordo. E inoltre anche: il sole sorgerà ancora la mattina e tramonterà la sera.

    pubblicità web: non concordo. Un +10% nel 2009 sul 2008 ci può stare, o lo faranno risultare.

    citizen journalism: quando un giornale preferisce un blogger aggratis – che poi finisce per scrivere cose banali e ‘safe’ comunque, non un blogger ‘pazzo’ nel senso buono – a un giornalista, non è citizen journalism. E’ un tirare la cinghia.

    ciao, Massimo

  3. Pandemia Pandemia

    Massimo, banalità che non ho letto in giro, anzi. Mi sembra tutti a tifare per il contrario, ma magari abbiamo solo fonti diverse 🙂

    Non ho letto le tue perle di saggezza, se ne hai, condividile. Ne sarò illuminato, sul serio 😉

  4. Ciao Luca, posso provare ad approfondire i tuoi quattro punti.

    1) i giornali: non chiude nessuno. Davvero c’è in giro chi dice che il Corriere chiuderà o che chiuderà Repubblica, o La Stampa, o fosse anche solo Il Manifesto o Il Foglio? CHI lo dice, Luca? Secondo me, non chiude nessuno. Certamente non nel 2009. I giornali prendono tutti fior di contributi dallo Stato, come la Pravda e l’Izvestia nell’URSS. In più, ogni giornale ha dietro di sé interessi economici che sono ben felici di ripianere eventuali perdite pur di continuare ad avere una propria voce.

    2) mediaset: c’è davvero chi dice che Mediaset perderà il dominio del mercato televisivo e della pubblicità? Ma CHI, Luca? C’è davvero chi dice che Internet diventerà centrale per Mediaset? CHI lo dice? Io leggo poco, è vero, ma sono davvero curioso.

    3) internet: qui è semplice: pareri diversi, vedremo chi avrà avuto ragione. Tu dici che la crescita non sarà a due cifre, io che l’adv su internet salirà del 10%, forse anche 12%, nel 2009 sul totale del 2008.

    4) citizen journalism: ripeto: certo, ci saranno pù contenuti aggratis o a poco prezzo scritti da blogger (stagisti2.0 😉 ma questo NON è citizen journalism, è solo un tirare la cinghia. Per avere del citizen journalism vero serve una piattaforma tecnologica grazie alla quale chiunque può scrivere, non solo chi viene scelto dall’e-redattore2.0, chiunque può votare cosa è stato scritto etc. Inutile dire che nessun giornale italiano non solo è in grado di fare una cosa del genere adesso, ma neppure la farà mai.

  5. 1. i giornali non chiudono, che peccato!

    2. Maaa non ci credo!

    3. Spero che incrementi nel 2009.

    4. Non so che dire…

    Max

  6. Che si fa allora? Si va all’estero o si apre finalmente l’agriturismo in Toscana?

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