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La chiave della soddisfazione sta nel tempo

l’anno scorso è valsa la pena andare a PICNIC Network ad Amsterdam – una delle migliori conferenze in Europa, da non perdere! – anche solo per l’intervento di Philip Zimbardo, che mi ha fatto scoprire il suo ultimo libro The time paradox. Non so se sia stato tradotto in Italiano. Merita veramente!

Il contenuto del libro è sintetizzato in questo intervento di 10 minuti, tradotto in una video animazione molto molto efficace.

Buona lettura e buona visione.

RSA Animate – The Secret Powers of Time « RSA Comment.

Non è stuzzicante?

Published in Formazione permanente

9 Comments

  1. Da rimanere a bocca aperta tutto il tempo. Grazie!

  2. grazie luca, un video davvero bellissimo, nei contenuti e nella realizzazione!

  3. Zimbardo è diventato famoso per lo “Stanford Prison Experiment” nei primi anni 70, Cercate in rete, ne vale la pena 🙂

  4. Nel mio blog a http://www.gnuband.org/2010/06/15/the_secret_powers_of_time_how_to_present_effectively/

    avevo fatto un po’ di veloce ricerca sul fatto che nel siciliano manchi il tempo verbale futuro.

    Ho trovato una discussione su Wikipedia (ovviamente da verificare!) che ho tradotto in inglese nel mio blog.

    Il testo dice:

    * “IL FUTURO. Nel dialetto siciliano manca il tempo futuro dei verbi e ogni proposizione riguardante un’azione futura viene costruita al presente e il verbo si fa precedere da un avverbio di tempo (ad esempio, dumani vegnu). Asserisce in proposito Paolo Messina: Come si può interpretare (quasi filosoficamente) questa anomalia? Ecco lo spunto per un nesso fra lingua e cultura, modi di essere e di pensare. E’ la consapevolezza storica dell’esserci heideggeriano a produrre la riduzione continua del futuro a presente, all’hic et nunc, e ciò nel pieno possesso del passato ormai definitivamente acquisito. I siciliani sono padroni del tempo o, per dirla con Tomasi di Lampedusa, sono Dei. Ma essere (o ritenere di essere) padroni del tempo può voler dire dominare mentalmente la vita e la morte, avere la certezza della propria intangibilità solo nel presente, un presente che si appropria del tempo futuro per scongiurare la morte, ombra ineliminabile dell’esserci. Quello che conta è il presente. Essere e divenire, insomma, nell’ansia metafisica si fondono o si confondono.”

    😉

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