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Cartoline da Francoforte e dalla Fiera del Libro

Questa settimana ho avuto il piacere di visitare la Fiera del Libro di Francoforte per la prima volta, grazie all’invito del mio editore Hoepli, e ne sono rimasto impressionato. L’industria del libro è tutt’altro che morta, seppur il libro digitale stia cominciando a macinare velocemente. La verità è molto più complessa, così come multiforme è il libro stesso, tra generi e usi diversi. Il libro per bambini ha una quantità di titoli ed editori enorme, per nulla preoccupati del digitale, anzi! Ho visto diversi libri 3D e uno con la realtà aumentata dentro!

L’editoria specializzata e scientifica, volta all’educazione, sta già mutando forma, sviluppando applicazioni per le nuove piattaforme o più semplicemente mutuando i suoi contenuti per formati diversi e poco noti, come la lavagna digitale per l’apprendimento nelle scuole. Considerando gli attori in campo e gli investimenti, sarei cauto a dire che si tratta di una nicchia. Gli affari poi continuando senza tregua, proprio a Francoforte, considerata la piazza numero uno per la compravendita di diritti di traduzione.

Non consideriamo poi il fattore culturale, che fa sì che molti stati promuovano i propri editori con spazi espositivi coordinati e associati (Australia, Canada, Irlanda, Francia, giusto per fare qualche esempio) e che l’intervento statale, nella promozione, sia più forte dell’intervento su altri media. Gli Italiani presenti sono stati diverse centinaia, segno della vivacità del settore, seppur sul fronte digitale partiamo solo adesso, con una stima di mercato dell’ebook allo 0,1% per il 2010, contro un 10% a fine anno negli USA. Un peccato, perché rallentare il treno della lettura digitale non fa altro che allontanarci dalla locomotiva mondiale della lettura, marginalizzando ancor di più il ruolo dei libri nel nostro paese.

Una presentazione Nielsen, che riporto a seguire, mostra come l’ebook non abbia per nulla cannibalizzato i classici, pur avendo un impatto sulle vendite di alcuni generi, almeno in UK e USA da cui provengono i dati. La stima di Mondadori, che ha appena lanciato i suoi ebook, di avere qualche migliaio di titoli a fine 2012, parla da sola e non necessita di commenti.

Molto interessante poi Tool of Change, la conferenza promossa da O’Reilly a margine della fiera. L’evoluzione social del libro digitale sarà l’oggetto di un nuovo articolo che uscirà sul prossimo numero di Nova, giovedì 14 ottobre in edicola. Per i link di approfondimento, rimando a Social Media Corner.

Buona lettura, analogica o digitale che sia.

Published in Formazione permanente Web & Tech

2 Comments

  1. Ai@ce Ai@ce

    “entering a world that doesn’t care about books” questa, forse è la frase chiave delle conclusioni della bella presentazione. Certo è che senza libri che cosa sarà? un mondo televisivo? una miriade di clouds con aficionados di un miscuglio di internet, tv digitale, blog, giornali on-line ed ebook? Affascinante e spaventoso allo stesso tempo.

  2. Luca Conti Luca Conti

    il passaggio è relativo a Google, Apple, non alla società civile

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