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Dopo una settimana senza Twitter e senza Facebook…

vita

E’ passata una settimana dall’avvio della sperimentazione di una nuova dieta mediatica senza Twitter, senza Facebook, senza LinkedIn (e senza Google+). Vale la pena tracciare un primo bilancio, in positivo e in negativo.

Cambiamenti in positivo

Non sono stato certamente senza notizie interessante e rilevanti da leggere. Ho preso l’abitudine di scorrere le letture condivise da un numero selezionato di persone su reading.am (ancora non ti sei iscritto e non lo usi? Male!), con percorsi verso blog originali o verso news generaliste. Ho mantenuto Zite e ho notato che la sintesi inviata da Twitter sul meglio delle condivisioni della giornata, anche specialistiche, si sovrappone quasi integralmente al filtro di Zite sui temi che seguo. Neanche troppo strano pensandoci bene, visto che Zite sa quale sia il mio profilo Twitter. Ho inserito Good Morning Italia come newsletter. Ho mantenuto Techmeme.

Incrementato l’uso di Google Reader (non sono ancora migrato a Feedly o altrove). Ora leggo tutti i contenuti aggregati e ho preso l’abitudine di tornare a seguire i blog di persone che stimo, prima seguiti soltanto attraverso Twitter. Il numero di feed RSS è salito da 38 a 50.

Aumentato il tempo dedicato alla lettura, ebook in particolare. In settimana ne ho finiti 5.

Aumentato il volume di contenuti pubblicato sul blog, inclusi commenti a singole notizie che ho pensato utile segnalare e commentare. Di riflesso è aumentato il traffico sul blog, con una settimana record, superiore al traffico delle singole settimane degli ultimi 6 mesi. Sul blog sono cresciuti anche i commenti, cosa da non disprezzare.

Effetti negativi

Il circuito del piacere che vuole essere continuamente stimolato con nuovi input ha sofferto un po’, non potendo controllare nuovi retweet, nuovi commenti o nuovi like o nuove condivisioni sui social network. In parte tale controllo compulsivo si è riversato sull’email, su techmeme e su reading.am. Qui vale il concetto della riduzione del danno, con il tempo e la pazienza.

Scegliendo di non inviare su Twitter, Facebook e LinkedIn neanche link automatici dal blog, alcuni post pubblicati in momenti meno di picco non hanno visto molto traffico. Lezione: i social network si integrano con il blog, certamente sul piano della segnalazione e della promozione. Come isola separata da tutto il resto, il blog non sempre riesce a farsi notare oggi.

Nella mia giornata ci sono diversi momenti che avrei avuto piacere di condividere immediatamente su Twitter o su Facebook: una intervista di prossima uscita, un film appena visto, un libro da consigliare, un evento da seguire, un link da non perdere. In alcuni momenti mi sono sentito limitato nel non poter condividere subito con qualcuno e vedere i feedback nell’immediato. Il blog non ha lo stesso tempo di reazione da parte di chi lo legge.

Non è facile evitare completamente di collegarsi ai social network, soprattutto nel momento in cui i link verso di essi sono parte di condivisione di documenti, link a notizie o profili sparsi su blog e articoli di altro genere. Sono ormai parte integrante dell’ecosistema del web e oscurarli è vivere in una casa con alcune stanze chiuse a chiave. Non è oggi sostenibile starne fuori sistematicamente.

Bilancio positivo

Le tentazioni non sono mancate, ma resistere non è stato particolarmente difficile. Cosa più difficile è usarli con equilibrio, partecipare senza esserne assorbiti completamente. Al termine della prossima settimana ripartirò con l’uso, ma con un regime dietetico continuo e parco. OK alle segnalazioni automatiche dal blog. Pochi controlli di feedback durante il giorno, a orari definiti e con tempo limitati. Tra una settimana deciderò come e quanto.

Published in Esperienze

4 Comments

  1. . Emanuele . . Emanuele .

    Solo 50 feed? Decisamente filtrata la tua lista. Ti va di condividerla?
    Ciao,
    Emanuele

  2. sono online in un altro post 🙂

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