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La triste storia dei blog abbandonati

blogroll

Il blog, quale strumento di espressione personale, non è affatto morto. I blogger invece sono diventati una specie in via d’estinzione. Molti blogger della prima era hanno subito una mutazione genetica, diventando una nuova specie, abbandonato il guscio/casa del blog, proiettati sulla piazza dei social network. I blogger puri, attivi soltanto all’interno del proprio blog, non esistono praticamente più. Quelli che hanno mantenuto attivo nel tempo il proprio blog, aprendosi ai social network, sono un po’ di più, ma neanche troppi. Chi è nato sui social network o sulle piattaforme di condivisione, se ha provato a crearsi casa propria con un blog, nella maggioranza dei casi ha fallito e ha abbandonato la casa. Esempi concreti?

Da quando ho deciso, dieci giorni fa, di fare a meno di Twitter, Facebook e LinkedIn, evitando di pubblicare contenuti, di collegarmi a vedere cosa hanno pubblicati gli altri e che feedback hanno lasciato sui miei contenuti, il tempo su questo blog si è moltiplicato, così come il tempo dedicato a leggere altri blog, dall’aggregatore di feed RSS o recuperandoli altrove.

Ho fatto quindi l’esperimento, partendo da qualche blog che ha linkato Pandemia e che ha generato una visita nelle statistiche, di andare a ritroso, consultare il blogroll (le liste di blog preferiti di un blogger) e vedere chi è ancora attivo e chi invece ha abbandonato casa. Il fenomeno dell’abbandono è molto frequente, anche tra i blogger più attivi nella prima era.

Dal blogroll del blog di Giovanni Boccia Artieri, su 41 blog, 19 hanno pubblicato almeno un post nel 2013, tra cui uno che annuncia la chiusura del blog stesso. Molti dei domini non sono più attivi e altri blog non sono stati aggiornati neanche nel corso del 2012.

Il blogroll di Luca De Biase vede ancora attivi 15 blog su 22 dei “Lunga durata”, 15 su 55 dei “Linx”, 9 su 16 degli “Animales” “Annales” quasi tutti stranieri.

Il blogroll di Massimo Mantellini è più vivace. Qui i blog ancora attivi nel 2013 sono 26 su 33.

Il blogroll di Loredana Lipperini vede attivi 30 blog su 49.

Il bogroll di Alessandro Gilioli, pur curato, ne vede attivi 53 su 66.

Se eliminiamo i blog ospitati da una testata giornalistica, quindi non su proprio dominio e spazio, il tasso di abbandono ovviamente sale.

Questa moria di blog mette tristezza. Vedere spazi una volta ben curati e frequentati, ora in stato di degrado non fa onore ai rispettivi autori. I casi con annuncio di trasloco o di una pausa di riflessione sono pochi. I più vedono un ultimo post e nulla più. Da qualcuno si presume che l’autore sia ancora in vita perché nella pagina appaiono i suoi ultimi tweet o sono linkati altri profili social con attività più recente.

Morale della favola.

Scopro l’acqua calda: i blog hanno perso peso e rilevanza nella scena del social web, certamente in Italia. Nell’immaginario collettivo i blog oggi sono diventati Giornalettismo, Beppe Grillo, Il Post o giornalisti che hanno un blog sulla propria testata. Un peccato, perché la varietà di opinioni, punti di vista, approfondimenti espressi attraverso i blog nei primi anni del 2000 hanno costituito una fonte di informazione, di stimolo intellettuale oggi venuta in gran parte meno. Mantenere la finestra aperta sul social web attraverso i blog è diventato un esercizio difficile, limitato nelle opinioni e nei contenuti. Twitter, Tumblr (comunità di blog chiusa) e Facebook hanno vinto.

Published in Lavora meglio Media & Social media Web & Tech

6 Comments

  1. Ho dei post del 2006 e del 2008 in cui sostenevo che nel futuro avrebbero vinto i superblog, intesi come grandi aggregazioni o nomi.

  2. Lorenzo Baraldo Lorenzo Baraldo

    Bhe io mi diverto ancora con il blog e preferisco chi mi contatta per lavoro magari avendo letto un articolo sul mio blog, piuttosto che uno genericamente su linkedin e peggio ancora altri social.

  3. abdelhalim bel adel abdelhalim bel adel

    Davvero un ottimo articolo.

    C’è un’altra triste storia, il 99% dei blog aperti muoiono dopo pochissimo tempo…

  4. grazie luca, molto utile, cercherò di rispondere sul blog.. a proposito non è “animales” ma “annales”… 🙂

  5. corretto, scusa l’errore

  6. “…I blogger puri, attivi soltanto all’interno del proprio blog, non esistono praticamente più…”

    Accidenti. Apprendo solo ora di essere un animale estremamente raro: in effetti mi sentivo un po solo ultimamente. Mi metto subito in contatto con il Wwf, si sa mai che abbiano varato un programma di protezione specifico….

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