Misurare rende consapevoli. Lo ripeto in ogni occasione. Misurare il tempo e il modo in cui usiamo computer, smartphone e tablet può aiutarci a cambiare i nostri comportamenti. Rescuetime è uno strumento fantastico che ci permette di avere i numeri per capire come navighiamo.
Dai dati di luglio 2013, PC e smartphone Android, Rescuetime dice che sono stato davanti allo schermo per 173 ore, quasi 6 ore in media al giorno, tutti i giorni. Che cosa ho fatto di più? Sono stato poco più di 22 ore su Word e 22 ore su Gmail, ovvero 45 minuti al giorno. Whatsapp segue con 13 ore, 9 ore e 30 minuti al telefono (19 minuti al giorno, in gran parte conference call). Il social web a cui mi sono messo a dieta? Twitter è settimo assoluto con 6 ore (12 minuti al giorno), Facebook 15esimo con 1 ora e 37 minuti in tutto (3 minuti al giorno). Ancora sotto Goodreads e LinkedIn con 52 minuti a testa.
L’informazione? Rescuetime ha tanti siti e blog non categorizzati, quindi si può presumere che gran parte dele 18 ore non categorizzate rientra nell’informazione. Andando a vedere le testate censite, quali sono le fonti e il tempo loro dedicato? Repubblica è il primo con 1 ora e 40 minuti in un mese, seguito dalla Stampa con 42 minuti e dal Sole 24 Ore con 26 minuti.
Posso dire di aver raggiunto i due obiettivi che mi ero dato in partenza: ridurre il tempo dedicato ai social network e aumentare il pluralismo dell’informazione.
Giugno, per fare un confronto, vede Twitter con 8 ore 8 minuti, Facebook con 6 ore e 24 minuti e Goodreads con 1 ora e 34 minuti. Sul fronte informazione Repubblica aveva 1 ora e 2 minuti, La Stampa 56 minuti e Il Sole 24 Ore 29 minuti. Il totale delle ore è rimasto quasi invariato con 175 ore totali.
Sul valore di Twitter inficia il fatto che sto scrivendo un libro su Twitter stesso, quindi è in gran parte tempo dedicato a ricerche.
Prossimo obiettivo: ridurre il tempo complessivo passato davanti al computer e al telefono, anche se non aiuta il fatto che l’arrivo del Nexus 7 mi ha fatto innamorare di nuovo dei feed RSS, e mantenere un basso livello di attività sui social network.