Con tempismo perfetto ieri Giuditta Avellina (@giudittavellina) mi ha intervistato su GQ rispetto alla quotazione in borsa di Facebook. L’intervista è stata registrata poco più di 24 ore fa, quindi prima della presentazione del documento ufficiale con la richiesta di quotazione.
Seguono un paio di domande e continua su GQ.
Conti, Zuckerberg si quoterà in borsa ma con un valore dimezzato. Perché?
Secondo me la società cercherà di vendere una percentuale di azioni a un quota leggermente più bassa rispetto a quella inizialmente prevista per far sì che la domanda sia particolarmente alta. Nei primi giorni in cui il titolo verrà quotato, a mio parere salirà oltre il valore cui verrà venduto a chi lo compra in fase di asta preliminare alla quotazione. Questo dovrebbe consentire un debutto spettacolare e non tendente al basso come fu per Linkedin, che il primo giorno andò oltre il pezzo fissato nell’offerta e poi scese sotto il prezzo dell’offerta stessa.
Non pensa che dietro a questa operazione possa esserci lo spauracchio di una crisi?
Secondo me no, per varie ragioni: ragionando sui dati pubblici dei ricavi pubblicitari, Facebook dovrebbe arrivare a 4 miliardi di dollari di incassi in pubblicità. Le stime di Twitter per la chiusura d’anno davano i guadagni di Twitter a 100 milioni di dollari, quota simile a Linkedin. La potenza di Facebook è decisamente superiore e questo giustifica la differenza di valutazione sul mercato, non vedo particolari crisi all’orizzonte.